L’intervento di ristrutturazione e ampliamento del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” a Pescara, commissionato dall’Amministrazione Provinciale della citta’ allo studio Michetti e ad Alfredo Trulli, ed eseguito nel biennio 2000 – 2002, ha visto la riqualificazione di un edificio gia’ esistente dove la struttura comprendente nuove aule e’ risultata stilisticamente compatibile con l’ex struttura G.IL. di via Balilla, sede storica del Liceo.
Per comprendere meglio il significato di compatibilita’, occorre spendere due parole per descrivere le caratteristiche della prima struttura, che si puo’ definire di stampo razionalista, i cui volumi solidi e compatti, privi di segni decorativi sulla facciata, esprimono a pieno l’essenzialita’ e il rigore appartenente a quella stagione della nostra culturaarchitettonica.
Il periodo era quello degli anni del Fascismo, quando la ricerca di una nuova urbanizzazione, sulla tematica del rapporto tra individuo e societa’ moderna industrializzata, fece appunto prevalere l’esigenza della funzionalita’ rispetto al decorativismo. La ristrutturazione ha pienamente rispettato questi canoni e il nuovo edificio costruito perpendicolarmente al primo, non si e’ aggiunto, ma si e’ integrato a esso, pur restando autonomo.
Il nuovo corpo ospita dodici aule in quattro piani, lo spazio che lo divide dal vecchio Liceo ha consentito di realizzare una vera agora’, o campo centrale, attorno a cui si realizza tutto il plesso, inscenando una sorta di continuita’, che parte da un punto dello spazio e torna all’altro, senza interruzioni.
La compattezza dei volumi non e’ compromessa dalla scelta dei materiali impiegati, le cui superfici improntate a leggerezza e trasparenza, aggiungono contemporaneita’, senza nulla togliere al rigore stilistico di partenza, anzi si direbbe che la scelta dei pannelli a vetro, lasci pensare a un apertura del nuovo che si affaccia al preesistente, e che anzi lo rispecchia, con discrezione, senza volerlo imitare. Semplificazione dello spazio anche all’interno, dove le superfici delle aule si aprono in modo seriale, senza dispersioni, mentre gli spazi che racchiudono i servizi vengono chiusi.
Dunque il must applicato, sia per le caratteristiche architettoniche esterne, sia per la gestione delle aree interne, sembrerebbe quello della semplificazione. La costruzione del nuovo corpo non si e’ voluta ispirare al vecchio per imitarne lo stile, ma piuttosto per realizzarne la sintesi perfetta della concezione con cui era nato, ovvero quellafunzionalita’ che gli architetti hanno pensato di perseguire realizzando anche un parcheggio interrato.
Inoltre la piazza che distanzia i due edifici resta direttamente collegata con le vie di scorrimento all’intorno, rendendo facile l’accesso e l’uscita. L’area libera che si apre tra i due edifici diventa l’elemento centrale della concezione razionalista di cui abbiamoaccennato, anzi basterebbe dire razionale, perche’ in questo caso gli architetti hanno perfettamente interpretato lo spirito che dovrebbe ispirare gli urbanisti quando si accingono a lavorare su strutture di pubblico utilizzo, ovvero quello della funzionalita’.
E certamente al funzionalismo si ispirarono i primi architetti che progettarono l’ex G.I.L., divenuto solo nel 1946 sede del Liceo Scientifico. E’sorprendente scoprire come da un nuovo progetto possa emergere ancor piu’distintamente la filosofia che ispiro’ l’epoca diappartenenza del vecchio progetto, ma per la riuscita di questo abile intento non occorre solo tecnica, ma anche maestria di conoscenze e capacita’ interpretative, che evidentemente lo Studio Michetti – Trulli ha saputo concretizzare per la citta’ di Pescara.
Marina Racanelli
Tratto da Progetti Pescara n.2, Quid Edizioni